"MAMMA SEI BRUTTA E CATTIVA, NON TI VOGLIO PIU' BENE"

Oggi cambiamo punto di vista con una frase che capita di dire ai bambini (speriamo solo a loro!).

Chi, durante una crisi di rabbia, a seguito di una frustrazione o di un “no”, non si è mai sentito dire queste parole? “Mamma sei brutta e cattiva, non ti voglio più bene!”. Lame che lentamente affondano nella nostra carne e arrivano dritte al cuore. Ci sentiamo inutili, crediamo di aver sbagliato tutto, di aver perso l’amore del nostro bambino. E iniziamo a farci film mentali che Steven Spielberg levati proprio. Non accettiamo che i nostri bambini possano anche solo pensare di non volerci più bene. 

Ma fermi tutti, un passo dietro l’altro. Diamo voce ai bambini:

Ciao sono Michele e ho quasi 3 anni. A volte mi capita di dire alla mia mamma che è brutta e cattiva, che non le voglio più bene. Ma non è così, anzi. Questo succede di solito quando dice “no” a qualcosa che io vorrei tanto, quando non la penso come lei e vorrei che mi desse ragione. Vi faccio un esempio: ieri stavo giocando in salotto fingendo che il pavimento fosse lava e, per non caderci dentro, mi sono arrampicato sulla libreria, volevo salire in alto. Ma la mamma si è arrabbiata, ha iniziato a urlare e mi ha sgridato dicendomi di non arrampicarmi, che era pericoloso e potevo farmi male. Ma non era vero, così mi sono arrabbiato tanto anche io, mi piaceva quel gioco. Ed ecco che quelle parole sono uscite dalla mia bocca: ho visto subito l’espressione sconcertata della mamma, ma ero troppo furioso. Ho detto quelle parole solo perché non sono ancora capace di dire “Sono arrabbiato mamma, non mi piace, non lo trovo giusto”. A me dispiace, perché voglio tanto bene alla mia mamma, ma in quel momento era l’unico modo per far uscire tutta la mia rabbia.

I bambini piccoli utilizzano queste frasi quando non vengono accontentati in qualcosa, quando non ottengono ciò che vogliono, quando non condividono quello che sta succedendo, quando sono molto arrabbiati. D'altronde pure a noi capita quando siamo irritati di dire o fare cose che non ci appartengono. La differenza, però, è che i bambini non hanno la capacità linguistica ed emotiva per dire “Sono arrabbiato per questa cosa”, non hanno un vocabolario ricco e di fronte alla frustrazione e alla delusione utilizzano l’unico modo che per loro ha senso. Non dobbiamo percepire queste frasi come giudizi di valore, il bambino piccolo non ha una coscienza morale e fatica ancora a gestire le proprie emozioni.

Quindi come possiamo reagire in questi momenti paralizzanti?

  • Mantenere la calma, cogliendo l’emozione del nostro bambino e lasciando che la sfoghi in maniera socialmente accettabile. Fare lunghi monologhi durante una crisi di rabbia non ha nessun senso: il bambini mettono un muro invalicabile in quei momenti.
  • Attendere che la crisi passi, solamente dopo possiamo avvicinarci, abbassarci e dire “So bene che volevi quella cosa, lo capisco. E ti sei arrabbiato perché hai pensato che non fosse giusto il mio “no”. La grande rabbia che avevi dentro ha fatto uscire dalla tua bocca “Mamma sei brutta e cattiva e non ti voglio più bene”, ma io sono sicura che non lo pensi davvero. Io ti voglio tanto bene, anche quando sei arrabbiato. Sono qui per te, sempre.”


E tu, quali emozioni provi di fronte a queste frasi? Come reagisci? Fammelo sapere nei commenti.

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